Teatro classico e contemporaneo nel chiostro di San Domenico
L’impertinente piacere di forzare le scritture he il tempo ci ha consegnato si rinnova a “Classico contemporaneo”, la rassegna di prosa e musica diretta da Gianmarco Cesario e Mirko Di Martino giunta al quinto anno di attività. Organizzata da Teatro dell’Osso e Teatro Tram in collaborazione con Ari es Teatro ed Eventi e mestieri del palco, anche quest’anno propone un mese di spettacoli estivi al chiostro del convento di San Domenico maggiore. In 35 giorni di programmazione, giovani compagnie campane in cerca di spazi per affermare la loro fantasia che di tanto in tanto le porta «a percorsi nuovi su scritture vecchie in riletture che consentano alle drammaturgie classiche di trasformarsi in drammaturgie del nostro tempo», come dicono i curatori della rassegna. Si comincia lunedì con “Il gioco dell’amore e del caso” di Pier re De Mariva ux adattato e messo in scena da Mirko Di Martino, «commedia vecchia di quasi tre secoli che pure, spogliata di tutto ciò che appartiene al tempo dell’llluminismo francese, torna piena di vita, fresca, perché i sentimenti, da che mondo è mondo, sono sempre gli stessi». Poi avanti fino al 2 sette1nbre, quando Antonio Gargiulo presenterà il suo “El Greco· L stranezza e l’eterno”. n·a queste due dategli spettacoli ed concerti n1essi insieme «per offrire al pubblico un’esperienza ancorata alla storia ma proiettata verso il futuro». Ognuno inventa e rilegge, ognuno libero di avere per modello scritture più che celebri, canzoni che hanno fatto la storia, memorie del grande repertorio lirico affida te anche a spregiudicati stravolgimenti. Tanti titoli e giovani protagonisti. Due serate saranno dedicato all’opera lirica in versione teatrale con “Il barbiere di Siviglia” riletto da Gianmarco Cesario, primo appuntamento del “Forn1at Popera”. Poi andranno in scena “Gli Innamorati 2.0” da Carlo Goldoni con la regia di Andrea Cioffi, “Love Cabaret” di Raimonda Maraviglia e Rebecca Fw-taro che riproporranno i versi de “L’arte di amare” di Ovidio, “Socrate superstar” di Antonio Gargiulo ispirato agli scritti di Platone, Aristofane e Antistene, “Quatt’ mane’ tre” da “La lezione” d i Ionesco, “O flauto maggico” “Troiane, figlie di un Dio minoreda Euripide, “Maria Stuarda” da Schiller, “CyranoStation”, “Orfeo piombato giù” di Cristian Izzo, “L’incoronata. Luisa San felice” di EmanueleTirelli, “Gemelli si, fratelli no” di Raffaele Speranza liberamente tratto da “Il paradosso stùl’attore” di Diderot e “Don Giovanni” di Molière, “li medico dei pazzi” di Eduardo Scarpetta, “Come una capinera” liberrunente tratto dal romanzo di Giovanni Verga, “Con permesso, Don Ra!Tae“‘, “La morsa” e “Cecè” di Pirandello, “Le supplici”, “Campanile o campanilismo”, “Pulcinella morto e risorto” e “Faccia gialla”, ad affermare la fantasia di chi vuole riscrivere i classici. Ospiti della rassegna Ernesto Lruna con “Gemelli sì fratel li no” e Lello Sera o con” Anfitrione”. Per la musica Raffaello Converso attraverserà celebri melodie del mediterraneo, Allonica Pìnto reinterpreterà la canzone napoletana, Sarall Falanga ricorderà Mia Martini, Andrea Martina canterà Modugno e Ivan Improta Pino Daniele. Chiusura con Vissidarte e lo spettacolo “La sposa del vento”, testo vincitore del premio di drammaturgia “Parole d’arte”. Il Premio Rebù che assegna un contributo economico agli “spettacoli innovativi”, è andato quest’anno alla compagnia POST teatro che presenterà “Yerma” di Federico Garcia Lorca in versione napoletana.
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